L’organizzazione spaziale della città

LA LOCALIZZAZIONE[1]

Teorie e metodi per l'analisi dei sistemi territoriali e urbani

Appunti delle lezioni del corso di Analisi dei sistemi urbani e territoriali C.

Prof. Ferdinando Semboloni

Vediamo ora le esigenze di localizzazione degli attori. Ogni attore produce utilizzando input e producendo output, come in Sun City (vedere manuale). Nell'acquisto dell'input e nella vendita dell'output è incluso un costo di trasporto. Questo costo di trasporto varia da prodotto a prodotto e dipende dalle sue caratteristiche (peso, volume, deperibilità etc.) e può essere pagato:

·         dal venditore;

·         dall'acquirente;

·         da tutti i venditori o da tutti gli acquirenti in parti uguali.

Dato che il costo di trasporto dipende in qualche modo dalla distanza, allora è chiaro che esso influisce nella localizzazione dell'attore.

Vediamo casi dal semplice al più complesso.[2] Il primo caso è la localizzazione di una impresa in uno spazio ad una dimensione avente costi di trasporto relativi a input (materie prime e lavoro) e a output (mercato). In ogni punto i costi di trasporto si sommano al costo di produzione e danno il costo totale della produzione di una unità del bene. L'impresa tende a localizzarsi nel punto dove i costi sono minimi. Nella figura 10.2 si mostra uno spazio ad una dimensione nel quale sono localizzati i fattori della produzione di una impresa: materie prime, lavoro e mercato. Le linea rossa rappresenta il costo di trasporto della quantità di materia prima necessaria a produrre una unità del bene, la linea blu il costo di trasporto della quantità di lavoro necessario a produrre una unità de bene e la linea verde il costo di trasporto di una unità del bene. Se la impresa dovesse pagare il costo di trasporto di tutti e tre i fattori di produzione il punto dove essa minimizzerebbe i costi di trasporto sarebbe quello in cui è localizzato il lavoro. Nel caso molto più frequente in cui i costi di trasporto del lavoro non sono a carico della impresa la localizzazione che minimizza i costi di trasporto è quella vicina al mercato.

\begin{figure}\begin{center}\resizebox {10cm}{!}{\includegraphics*{i31/ctrasp1.eps}}\end{center}\end{figure}

Figura 10.2: La variazione del costo di trasporto in uno spazio ad una dimensione.

Vediamo ora cosa succede se la impresa deve localizzarsi in relazione a dei mercati. Si supponga sempre uno spazio ad una dimensione e dei mercati con un differente numero di consumatori. Ciascun consumatore consuma una unità del bene prodotta dalla impresa e i costi di trasporto sono a carico della impresa che deve portare il prodotto sul mercato. In questo caso la impresa dovrà tenere conto della quantità del bene che dovrebbe trasportare. Questa situazione è rappresentata nella figura 10.3. Il costo totale del trasporto del bene è dato dalla linea azzurra. La impresa tenderà a localizzarsi nel punto dove è localizzato il maggiore mercato. Si noti che questo punto non corrisponde col baricentro dei mercati, cioè la media ponderata delle ascisse. Sappiamo difatti che la media minimizza i quadrati delle distanze, mentre la impresa è interessata a minimizzare la distanza.

\begin{figure}\begin{center}\resizebox {10cm}{!}{\includegraphics*{i31/ctrasp2.eps}}\end{center}\end{figure}

Figura 10.3: La variazione del costo di trasporto di una impresa che trasporta il bene prodotto in tre mercati con un differente numero di consumatori

Vediamo cosa succede se i consumatori sono sparsi in un territorio, e più imprese sono localizzate in punti differenti e i consumatori devono spostarsi e pagare il costo di trasporto per consumare il bene venduto da una di queste imprese. La densità degli acquirenti è uniforme. I costi totali del bene variano in funzione del costo del bene più il costo di trasporto.

Ogni acquirente avrà la convenienza ad acquistare in uno dei due punti di approvvigionamento. Posso tracciare sullo spazio corrispondente in due dimensioni le curve di iso-prezzo, dato il prezzo del prodotto nel luogo di distribuzione. Le aree di mercato sono definite dall'incrocio di queste linee di iso-prezzo. (Vedi figura 10.4).

\begin{figure}\begin{center}\resizebox {7cm}{!}{\includegraphics*{i31/areamerc.eps}}\end{center}\end{figure}

Figura 10.4: La formazione delle aree di mercato.

NOTE


[1] Tratto da: http://e-prints.unifi.it/archive/00000012/00/node98.html.

[2] Alonso W., 1964 "Location Theory", in J. Friedman, W. Alonso, Regional Development and Planning, Cambridge Mass., The M.I.T. Press.