L’organizzazione spaziale della città

L'EQUILIBRIO DI MERCATO[1]

Teorie e metodi per l'analisi dei sistemi territoriali e urbani

Appunti delle lezioni del corso di Analisi dei sistemi urbani e territoriali C.

Prof. Ferdinando Semboloni

Per prima cosa vediamo come in generale funziona un mercato e come si stabilisce il prezzo.

Un mercato è caratterizzato da venditori, acquirenti, un bene e una moneta. Dalla interazione di questi elementi risulta determinata la quantità del bene venduta e il suo prezzo. Per arrivare a ciò occorre conoscere il modo in cui venditori e acquirenti valutano quantità e prezzo in relazione alla vendita o all'acquisto.

In altri termini si può supporre che un venditore abbia tutto l'interesse a vendere una grande quantità del bene quando il prezzo è alto e a venderne poca quando il prezzo è basso. Viceversa l'acquirente acquisterebbe una grande quantità del bene se il prezzo fosse basso e viceversa ne acquisterebbe una piccola quantità quando il prezzo è alto.

Naturalmente dal lato del venditore gioca il fattore costo di produzione che stabilisce un prezzo minimo di vendita e dal lato dell'acquirente la necessità che esso ha del bene. Questi due fattori influiscono quindi nelle curve di domanda e di offerta che si rappresentano sugli assi mettendo in ascissa il prezzo e in ordinata la quantità. Il loro punto di intersezione stabilisce il prezzo e la quantità di equilibrio.

In generale sul mercato esiste un prezzo di riferimento per ogni bene. Tuttavia si può vedere come questo prezzo può essere ottenuto iterativamente. Supponiamo che il venditore stabilisce la quantità che porta sul mercato in funzione del prezzo che trova sul mercato e secondo la sua curva di offerta. Gli acquirenti, in funzione della quantità offerta e della loro curva di offerta stabiliscono il prezzo. Supponiamo che sul mercato ci sia per qualche ragione un prezzo p0. Allora facendo agire prima il venditore e poi l'acquirente si ottiene questa sequenza temporale di azioni.

  1. Il venditore porta una quantità q0 al prezzo p0, e riesce a vendere la sua merce solo al prezzo p1 che è inferiore a p0;

  2. il giorno successivo il venditore, con la esperienza del giorno precedente, decide di portare sul mercato solo una quantità pari a q1, mettendola in vendita al prezzo p1. Ha la gradita sorpresa di vendere ad un prezzo p2 maggiore dato che la quantità del bene è inferiore alle necessità di tutti gli acquirenti;

  3. il giorno successivo il venditore porta sul mercato una quantità maggiore del giorno precedente ma inferiore a quella del primo giorno. Il risultato è che non vende tutta la merce.

Il processo si reitera sin quando prezzo e quantità restano stabili. A quel punto si è raggiunto l'equilibrio. (Vedi figura 10.1 ).

\begin{figure}\begin{center}\resizebox {7cm}{!}{\includegraphics*{i31/market.eps}}\end{center}\end{figure}

Figura 10.1: La formazione del prezzo di equilibrio su un mercato

NOTE


[1] Tratto da: http://e-prints.unifi.it/archive/00000012/00/node97.html.