Dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989, ossia con il crollo
delle economie dei paesi dell’Est europeo e del conseguente
disfacimento degli assetti economici, sociali, istituzionali,
culturali in essi preesistenti, si è diffusa su scala mondiale
l’idea che il crollo del “socialismo reale” e la fine della guerra
fredda avrebbero posto fine ai problemi esistenti fra Est ed
Ovest, con gli Usa e l’economia di mercato alla guida del mondo.
Veniva annunciato che era alle porte del nuovo millennio un nuovo
ordine mondiale capace di generare pace e benessere per tutti, di
migliorare in particolare la condizione di vita delle popolazioni
dei paesi più poveri, coniugando sicurezza e democrazia.
La
classe dominante dei paesi industrializzati occidentali, che
nell’agone internazionale aveva vinto la sua battaglia economica,
poteva ora con maggior forza suonare le campane a martello anche
su tutta quella produzione culturale anticapitalistica o critica
del modo di produzione capitalistico che aveva mosso i suoi primi
passi nell’ottocento e che aveva alimentato le speranze di
riscatto delle classi subalterne nelle lotte sociali e politiche
degli anni sessanta e settanta. Grazie al controllo dei mezzi di
diffusione di massa il pensiero dominante appare oggi come
“pensiero unico” ed il “pensiero politico” viene camuffato in
“pensiero tecnico”, in “pensiero oggettivo” da affidare a
specialisti.
La
pervasività del pensiero unico della classe dominante non ha
risparmiato le discipline che riguardano la società, il suo modo
di prodursi e riprodursi, le manifestazioni del pensiero, le varie
forme culturali.
In
questa situazione emerge più che mai una forte necessità di
contrapporre ad una cultura dell’armonia e dell’equilibrio, una
produzione culturale critica che evidenzi le contraddizioni
esistenti, a partire dalla critica del pensiero economico
dominante.
Siamo convinti, infatti, che se non si capiscono le leggi del modo
di produzione capitalistico non si capiscono le contraddizioni ed
i processi di trasformazione.
Da
queste considerazioni è sorta la necessità di mettere a
disposizione, rispetto ad alcune tematiche, opere, saggi, articoli,
dispense, lavori di analisi noti e meno noti, che aiutino chi
vuole lavorare fuori dal coro, criticamente, a sviluppare
la critica al pensiero dominante e che siano di supporto a tutti
coloro che pensano e lottano, perché un altro mondo è possibile.
Sappiamo, fortunatamente, di non essere i soli a cimentarsi in
questa impresa, per cui non facciamo mistero di aver ripreso da
altri “siti” pubblicazioni che riteniamo importanti (dichiarando
la provenienza). In alcuni casi invece faremo riferimento a lavori
già esistenti in rete di cui forniamo l’indirizzo. Facciamo infine
presente che questo sito non ha scopo di
lucro.
Il collettivo di CriticaMente |